Prima di cominciare a leggere l'articolo seguente, consiglio caldamente di andarvi a recuperare il post in cui parlo in maniera generale delle estinzioni di massa.
Inquadramento temporale
Ci troviamo nel Devoniano, quarto dei sei periodi geologici in cui gli scienziati hanno suddiviso oggigiorno l'era paleozoica, compreso fra 416,0 e i 259,2 milioni di anni fa.
I dominatori della Terra
Questa era geologica è fondamentale per la storia della vita, dal momento che, proprio in questo periodo, sono comparsi fra i più importanti ed iconici animali del passato.
A dominare i mari e gli oceani troviamo ad esempio i briozoi, tetracoralli, stromatoporoidi, brachiopodi, crinoidi, trilobiti, ma anche forme di vita più complesse, quali i placodermi (i cosiddetti pesci corazzati, di cui il Dunkleosteus è l'esponente più noto), ostracodermi (pesci dotati di una corazza ossea ma sprovvisti di mandibole) e gnatostomi (pasci dotati di mandibole).
L'esplosione di vita non fu limitata solo ai mari e agli oceani, vi fu anche l'inizio della dominazione delle terre emerse da parte dei primi esseri viventi.
Si pensi ad esempio ai primi insetti (allora sprovvisti di ali) o ai primi tetrapodomordi (nostri lontani antenati, di cui il Tiktaalik roseae è sicuramente l'esponente più noto).
Iniziarono a comparire anche le prime piante terrestri (degne di nota le felci), fra cui alcune specie ad alto fusto (come ad esempio Pseudosporochnus).
L'estinzione
Verso la fine del periodo Devoniano, però, ci fu una grande e allo stesso tempo enigmatica estinzione di massa.
Gli scienziati, sebbene abbiano studiato a fondo l'evento, non sono ancora sicuri su quale sia la causa principale di tale moria, ad oggi infatti esistono numerose teorie che tentano di spiegare tale fenomeno.
L'evento avvenne circa 372 milioni di anni fa nel Devoniano Superiore, in particolar modo fra il Frasniano e il Famenniano (ultimi due piani prima dell'inizio del Carbonifero).
Le teorie più accreditate
Le ipotesi principali danno la colpa a due eventi in particolar modo: in primis una trasgressione marina (ovvero l'innalzamento del livello del mare con un relativo allagamento delle zone costiere più basse) e anossia, in secundis un riscaldamento globale avvenuto 300 mila anni dopo.
Gli effetti del riscaldamento globale non furono limitati all'innalzamento della temperatura globale, bensì anche alla presenza stessa dello strato di ozono, il quale si ridusse considerevolmente, provocando un maggiore ingresso in atmosfera di raggi UV-B, causando (come dimostrato da uno studio) una maggiore incidenza di malformazioni nelle spore di diverse piante devoniane.
Le conseguenze dell'estinzione
Tale evento di estinzione, sebbene abbia avuto un impatto globale, ha interessato maggiormente gli organismi acquatici, in particolar modo i placodermi, ammoniti, trilobiti (che riuscirono comunque a prosperare anche in seguito), brachiopodi e diversi altri. Per quanto riguarda i nostri lontani antenati, ovverosia i tetrapodi, non subirono grandi danni da questa estinzione.
Le stime dei danni alla biodiversità, tuttavia, parlano dell'estinzione di oltre il 75% di tutte le specie esistenti al tempo.
La vita post - estinzione
Diversi ricercatori, inoltre, hanno notato che, in seguito a questo evento di estinzione di massa, i vertebrati avrebbero ridotto considerevolmente le loro dimensioni per almeno un lasso di tempo di 40 milioni di anni successivi all'evento, favorendo invece la velocità nella riproduzione.
Tale effetto prende il nome di "Effetto Lilliput", tuttavia, sebbene questo fatto necessiti di ulteriori conferme, esistono altre spiegazioni che potrebbero esserne la causa, come ad esempio una prolungata carenza di ossigeno o di temperature sfavorevoli.
Teorie alternative
Come per le altre estinzioni, anche in questo caso esistono ipotesi contrastanti e alternative a quella che oggigiorno viene ritenuta la più attendibile (ovverosia quella del riscaldamento globale), fra cui: impatti meteorici (con relative conseguenze secondarie dovute a tale episodio); esplosione di una vicina supernova, la quale avrebbe interferito con i naturali sistemi ecologici; raffreddamento globale dovuto ad una massiccia riduzione della CO2 presente in atmosfera, causata da una grande specializzazione e diversificazione delle specie vegetali (fotosintetizzanti) al tempo.
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