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Immagine del redattoreDamiano Furlan

Un freddo mortale - L'estinzione dell'Ordoviciano-Siluriano

Aggiornamento: 8 lug

Prima di cominciare a leggere l'articolo seguente, consiglio caldamente di andarvi a recuperare il post in cui parlo in maniera generale delle estinzioni di massa.


Inquadramento temporale

Il periodo Ordoviciano, secondo dei sei periodi geologici in cui gli scienziati hanno suddiviso oggigiorno l'era paleozoica, si estende da 485,4 a 443,8 milioni di anni fa circa.

Tale periodo ebbe inizio con una piccola estinzione di massa, tuttavia è verso la sua fine che è possibile trovare il primo grande evento di estinzione, il quale segna il limite con il Siluriano (443,8 - 419,2 milioni di anni fa circa).

In questa fase della storia della Terra si ebbe una grande radiazione adattativa, le forme di vita acquatiche infatti aumentarono di molto rispetto al Cambriano, quadruplicandosi.


Fig. 1.1: Diorama raffigurante la fauna e la flora durante l'Ordoviciano - Crediti: Frits Geller-Grimm (CC BY-SA 2.5) Wikipedia


I dominatori della Terra

Le specie che popolavano la Terra in questo arco temporale sono prevalentemente acquatiche, le terre emerse infatti erano pressoché desolate e prive di vita.

Ad avere il dominio dei mari in quel tempo erano i trilobiti, brachiopodi, eocrinoidi, blastoidi, briozoi e graptoliti.

Fra gli esseri più iconici ad aver vissuto in questo periodo, inoltre, troviamo ad esempio gli Euripteridi (i cosiddetti "scorpioni di mare"), Orthoceras, Cameroceras, Astraspis, Sacabambaspis e Arandaspis.


Le motivazioni dietro l'estinzione

Le teorie oggigiorno più accreditate affermano che verso la fine dell'Ordoviciano, a causa di due eventi di glaciazione, i livelli del mare subirono dei bruschi cambiamenti, i quali portarono alla morte in particolar modo le specie che si erano adattate a degli ambienti costieri e più caldi, tropicali; invece, le specie che, nel corso del tempo, si erano adattate a degli ambienti più freddi o profondi, riuscirono a sopravvivere a tale evento per poter in seguito proseguire la vita.


A generare questi due eventi di glaciazione sarebbe stato il lento ma continuo spostamento della Gondwana (antico supercontinente) verso il sud del globo, squilibrando in questo modo l'ambiente terrestre del tempo.

A sostegno di questa ipotesi ci sono varie prove, fra cui il ritrovamento di depositi glaciali datati proprio all'Ordoviciano, in quello che oggigiorno è il deserto del Sahara.


Esistono altre teorie circa le cause di questa grande moria, come quella secondo cui sarebbero stati dei raggi gamma di una supernova vicina ad aver squilibrato gli ambienti del tempo (attualmente però questa ipotesi risulta essere non dimostrata).


Il bilancio di fine estinzione

Una volta terminato questo primo grande evento di estinzione, la vita sul nostro pianeta dovette sopportare un duro colpo: ben l'85% di tutte le specie viventi perì.

Le forme di vita colpite, in particolar modo, furono: trilobiti (di cui scomparve oltre la metà delle famiglie allora esistenti), echinodermi, briozoi, conodonti, graptoliti, brachiopodi e diverse altre.

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